La cheratosi seborroica è una neoplasia benigna che non evolve mai in forme maligne e che si manifesta quasi sempre sulla superficie del volto e del corpo di persone mature. Si tratta infatti di un tumore epiteliale dall’aspetto di macchiolina brunastra (marrone tendente al nero), con margini netti e spesso rilevata, che mostra una particolare tendenza a desquamarsi e staccarsi. Questa zona cutanea è formata da numerose lamine sovrapposte (di solito una ventina), costituite da elementi cellulari piatti. Proprio per questo motivo è facile che si verifichi una desquamazione superficiale.

Come si presenta la cheratosi seborroica?

La cheratosi seborroica insorge come una papula in rilievo di colore giallastro che, col passare del tempo, si scurisce e aumenta le sue dimensioni, da 1 millimetro a un centimetro circa. Non essendo attaccate completamente alla cute, queste cheratosi possono staccarsi con facilità, soprattutto in seguito a traumi e sfregamenti della zona su cui si trovano.
Non sono infettive e neppure contagiose, ma devono comunque essere mantenute sotto controllo perché, qualora si ingrandissero troppo, potrebbero creare problemi estetici piuttosto evidenti.
Dal punto di vista clinico si suddividono in: cheratosi acantosica, che rappresenta la forma più comune e che ha un aspetto di papula rilevata color nocciola; cheratosi acroposta, che è sempre multipla e localizzate sulle gambe; cheratosi ipercheratosica, che si distingue per la sua elevata tendenza a sfaldarsi; quella pigmentata, che ha un colore più scuro a causa della maggiore concentrazione di melanina; quella invertita, che è associata ad arrossamenti intensi delle zone cutanee circostanti, a volte sanguinanti; cheratosi papulosa, che si manifesta con numerose piccole macchie scure.

Cause e sintomi della cheratosi seborroica

Non sono del tutto note le cause della cheratosi seborroica, che tuttavia si caratterizzano per una certa famigliarità forse legata ad un fattore autosomico dominante.
La loro crescita dipende soprattutto da influenze ormonali e da irritazioni della pelle; nelle donne, ad esempio, la menopausa viene considerata un notevole fattore scatenante proprio per la carenza di estrogeni circolanti. L’esposizione al sole senza adeguata protezione può favorire la comparsa di simili disturbi anche in soggetti giovani, confermando ancora una volta una relazione tra raggi ultravioletti e degenerazione delle cellule cutanee.
Lesioni di questo tipo sono asintomatiche in quanto non provocano prurito, bruciore né dolore, tranne nei rari casi in cui si irritano e possono sanguinare. È sempre necessario rivolgersi a uno specialista quando sulla pelle compaiono disturbi del genere; soltanto attraverso l’impiego del dermatoscopio è possibile chiarire qualunque dubbio diagnostico. Bisogna infatti eliminare l’ipotesi di melanoma oppure di spinalioma, due carcinomi maligni molto pericolosi.

Trattamento della cheratosi seborroica

Una volta che la formazione cutanea è stata identificata con sicurezza è possibile seguire varie opzioni, in base alla posizione e alle dimensioni della cheratosi.
Quando compaiono sul volto di solito si procede con l’asportazione dato che, anche se non pericolose per la salute, queste manifestazioni sono esteticamente svantaggiose. Se la loro localizzazione è invece in varie parti del corpo, di solito si decise di intervenire soltanto se le dimensioni sono considerevoli oppure se mostrano una netta tendenza a modificare l’aspetto.
Essendo lesioni rilevate potrebbero creare qualche fastidio nell’indossare biancheria e indumenti, causando irritazione alla pelle circostante. Il trattamento d’elezione in questi casi è la crioterapia, consistente nell’applicazione di azoto liquido sulla cheratosi che, nel giro di qualche giorno, si secca e si stacca completamente dalla pelle.
Altre possibilità terapeutiche sono la diatermo-coagulazione, il laser, l’elettro-cauterizzazione oppure il currettage, tutti interventi ambulatoriali che non prevedono anestesia.

Prevenzione della cheratosi seborroica

La cheratosi prende questo nome perché le cellule degenerate appartengono allo strato corneo della pelle, localizzato esternamente e quindi più soggetto a traumi. La cheratosi seborroica, che dipende da un’eccessiva crescita delle cellule dello strato corneo, non è una patologia maligna, ma deve essere comunque monitorata.
La prevenzione rimane come sempre l’arma vincente per evitare il suo sviluppo: pertanto è consigliabile (soprattutto in presenza di famigliarità) non esporsi al sole senza protezione e prediligere le ore meno calde della giornata.
Bisogna inoltre effettuare regolarmente l’auto-analisi della pelle osservando con attenzione l’eventuale comparsa di nuove formazioni pigmentate su viso e corpo.