Immagina di accorgerti, una mattina, di un ciuffo di capelli che non c’è più su un lato della testa. Oppure di osservare una piccola chiazza rotonda completamente liscia che prima non c’era. Può succedere, e in molti casi quella situazione segnala la presenza dell’alopecia areata.

In questo articolo scoprirai che cosa è questa condizione, quali sono le cause più comuni, come si presenta e quali opzioni esistono per affrontarla insieme al medico.

Cos’è l’alopecia areata

L’alopecia areata è una forma di perdita di capelli non cicatriziale, il che significa che i follicoli piliferi non vengono distrutti definitivamente. In pratica il problema non è che “il buco” resta per sempre, ma che i capelli cadono in zone definite e spesso ricrescono (anche se in misura e tempi variabili).

La malattia può manifestarsi con chiazze rotonde sul cuoio capelluto o su altre aree ricche di peli, come sopracciglia, ciglia o barba.
È classificata come condizione autoimmune: il tuo sistema immunitario riconosce come “nemici” alcuni follicoli in fase di crescita (fase anagen), generando un’attivazione immunitaria che porta alla caduta.

Quali sono le cause

Non esiste una singola causa definitiva dell’alopecia areata, ma piuttosto un insieme di fattori che, combinandosi tra loro, aumentano il rischio.

  • Predisposizione genetica: se in famiglia c’è già stato un caso, la probabilità che anche tu oppure un tuo parente la sviluppi è più alta.
  • Disfunzione del sistema immunitario: in condizioni normali, il follicolo pilifero gode di una sorta di “privilegio immunitario” che lo protegge. Nell’alopecia areata tale protezione va in crisi e i linfociti attaccano il follicolo in crescita.
  • Fattori ambientali e stress: eventi come un forte trauma emotivo, un’infezione o modifiche dello stile di vita possono fungere da “trigger” (innesco). Ad esempio, chi racconta la comparsa di una chiazza improvvisa spesso collega l’episodio a un periodo di forte stress, cambiamento o malattia.
  • Altre malattie autoimmuni: chi ha una tiroidite, una vitiligine o un’altra condizione autoimmune è più esposto a sviluppare anche l’alopecia areata.

Prendiamo un esempio concreto: se un ragazzo con predisposizione familiare ha vissuto un trasloco stressante e si è ammalato di influenza, potrebbe vedersi comparire, nel giro di qualche settimana, una chiazza rotonda sul cuoio capelluto. Sul momento non si tratta di nulla di grave in termine di salute, ma è un indicatore da considerare e da portare al medico.

Sintomi dell’alopecia areata

donna con alopecia areata

I sintomi principali dell’alopecia areata sono relativamente riconoscibili, ma variano per entità e andamento. Ecco cosa potresti osservare:

  • Aree rotonde o ovali di calvizie ben delimitate, solitamente senza arrossamento o desquamazione; il cuoio capelluto appare “normale” nella pelle.
  • Capelli che cadono in modo rapido in quelle zone, fino a lasciare la pelle liscia.
  • Possibili anomalie ungueali nei casi in cui le unghie sono coinvolte.
  • In alcuni casi, perdita totale dei capelli sul cuoio capelluto (alopecia totalis) o anche su tutto il corpo (alopecia universalis).

Diagnosi

La diagnosi viene in genere formulata da uno specialista dermatologo. Il medico valuterà l’aspetto delle chiazze, ti farà alcune domande sul tuo stato di salute (autonomamente o in riferimento a eventuali malattie autoimmuni), e potrà eseguire:

  • un esame clinico del cuoio capelluto o della zona interessata;
  • in alcuni casi, un’analisi del sangue per escludere altre cause (tiroidite, carenze nutrizionali, ecc.);
  • raramente, una biopsia del cuoio capelluto se la diagnosi non è chiara.

Le linee guida internazionali segnalano che è importante valutare non solo l’estensione delle chiazze, ma anche l’impatto psicologico per la persona.

Trattamenti: cosa sapere

Non esiste ancora una cura garantita per l’alopecia areata, ma ci sono diverse opzioni che in molti casi possono aiutare a stimolare la ricrescita dei capelli o rallentare la progressione. Le scelte dipendono dall’estensione, dalla rapidità della perdita, dall’età del paziente e da altre condizioni associate.

  • Farmaci topici o iniettati: ad esempio corticosteroidi locali o intralesionali, spesso utilizzati in chiazze limitate.
  • Immunomodulatori e JAK-inibitori: negli ultimi anni sono state approvate terapie che mirano a vie immunitarie specifiche. Ad esempio, alcuni regolamenti europei autorizzano farmaci come baricitinib o ritlecitinib nei casi severi.
  • Terapie complementari: gestione dello stress, sostegno psicologico, uso di cosmetici o protesi capillari nei casi in cui la perdita è molto estesa.

Alopecia areata: Cosa devi considerare

  • È importante sapere che la risposta individuale varia molto: uno stesso trattamento può funzionare bene per una persona e meno per un’altra.
  • Il monitoraggio regolare è utile: lo specialista verificherà la ricrescita, eventuali effetti collaterali e l’evoluzione.
  • L’approccio integrato (farmaco + cura dello stile di vita + supporto emotivo) tende a dare i risultati migliori.

Se hai notato una o più chiazze di perdita di capelli, non ignorare la situazione: consultare un dermatologo ti aiuta a chiarire la causa, esplorare opzioni e pianificare un percorso insieme. L’alopecia areata può essere imprevedibile, ma oggi disponi di informazioni migliori, tecnologie più avanzate e trattamenti più mirati rispetto al passato. Ricorda che non è solo una questione estetica, può influire anche sul benessere emotivo: parlare apertamente del problema, chiedere aiuto e scegliere percorsi di cura ti mette in condizione di affrontarlo con maggiore consapevolezza e serenità.