L’alcool, così come le altre sostanze psicotrope, causa dipendenza: è, infatti, in grado di dare origine a un vero e proprio “meccanismo della ricompensa”, ovvero a una gratificazione psicofisica che si genera nel momento in cui viene assunto. Per loro stessa natura, le bevande alcoliche influiscono su alcune aree del nostro cervello e, tra le altre cose, provocano astinenza.

L’astinenza da alcool si manifesta con una serie di avvisaglie, più o meno gravi a seconda dell’entità del problema. Una conseguenza abbastanza diffusa è il cosiddetto delirium tremens, che non può essere definito come un unico sintomo bensì come un insieme di spie.

Chi si trova in una simile situazione non dovrebbe mai esitare a chiedere aiuto, anche perché il delirium tremens nella sua forma più acuta è potenzialmente mortale. L’ideale è rivolgersi a un centro specializzato nella cura delle dipendenze, come il San Nicola in provincia di Ancona. Ma come si riconosce questa condizione? E quali sono i migliori accorgimenti per affrontarla?

I sintomi del delirium tremens

Il delirium tremens è da considerare come un autentico stato psicotico: si hanno allucinazioni, sia uditive sia visive e anche tattili. Ci si sente minacciati da insidie immaginarie, e si percepiscono tutti gli stimoli come eccessivi e insopportabili.

Una persona affetta da delirium tremens dimentica dove si trova, qual è il giorno corrente, a volte persino il proprio nome. C’è chi parla da solo ad alta voce, chi pensa di essere inseguito, chi si nasconde e chi diventa aggressivo. Questi atteggiamenti variano da individuo a individuo, ma sono comunque indice di una disfunzione cognitiva ed emotiva.

Il quadro, dunque, è preoccupante in molte circostanze. Lo è anche se non si verificano gli episodi allucinatori: del resto, sono praticamente certi segnali fisici come la tachicardia (la frequenza può arrivare a 120-130 battiti per minuto) e l’aumento della temperatura corporea. Un delirium tremens grave conduce potenzialmente ad alterazioni del battito cardiaco e ad ictus e infarti.

Ricordiamo, poi, un’altra cosa: questi sintomi talvolta spingono al suicidio. Ciò accade perché si è in balia di una condizione di profonda depressione, oppure perché si compiono gesti estremi nel tentativo di “evitare un pericolo” (per esempio saltando giù dal balcone, correndo in mezzo a una strada trafficata ecc).

Ovviamente il delirium tremens non è una conseguenza immediata dell’astinenza, ma sopraggiunge quando si iniziano a trascurare i primi campanelli d’allarme. Non bisogna mai aspettare per vedere come si evolve la situazione: questo stato può solo peggiorare se non si corre ai ripari.

Qualche strategia per il delirium tremens

Potrebbe sembrare scontato, ma quando imperversa il delirium tremens è essenziale mantenersi “ancorati” alla realtà. A tale scopo aiutano i dettagli concreti, qualunque particolare su cui si possa soffermare l’attenzione: anche un colore, un profumo, una scritta e così via.

Tenere un diario è sempre utile, in modo da rileggerlo negli attimi più difficili. Molti esperti consigliano di riportare su carta le sensazioni che si provano durante l’astinenza, e tutti i motivi per cui è necessario liberarsi della dipendenza. Uno strumento del genere è un ottimo supporto nei peggiori istanti di craving, perché consente di conservare il focus e il contatto con la propria interiorità.

Per il resto, soprattutto contro la febbre, servono un asciugamano bagnato da appoggiare sulla fronte e un bel bicchiere di acqua fresca. Chi ha a che fare con una persona colpita da delirium tremens deve muoversi con estrema tranquillità, mantenere un tono di voce basso ed eliminare dalla stanza tutti gli oggetti taglienti, fragili o comunque pericolosi.

Le avvisaglie del delirium tremens

Come già evidenziato, prima del delirium tremens ci sono dei sintomi che non bisogna assolutamente ignorare. Questi episodi psicotici possono essere scongiurati se si cerca subito sostegno presso una struttura specializzata.

L’astinenza da alcool causa tremori, sudorazione, nausea, vomito. Sono frequenti sensazioni di nervosismo, di tristezza, di angoscia, di agitazione. A volte si hanno problematiche connesse all’equilibrio, oppure si sperimentano disturbi del sonno. È fondamentale ammettere di avere una difficoltà, e non vergognarsi a chiedere aiuto.

Il Centro San Nicola

All’inizio del discorso abbiamo citato il San Nicola, un centro di recupero dalle dipendenze della provincia di Ancona – per la precisione, di Arcevia. Il suo team è composto da professionisti che si dedicano alla cura delle dipendenze, non solo da alcool ma anche da droghe, internet, gioco d’azzardo.

Presso il San Nicola si aderisce alla strategia della residenza breve, ma i pazienti vengono seguiti anche nei mesi successivi per evitare ricadute. Il motto dell’equipe è “fermare il comportamento per capire il comportamento”: arrivare alle radici della dipendenza, per estirparle e permettere a tutti di riprendere in mano le redini della propria vita.

Nella struttura lavorano psicologi e psichiatri, operatori ed educatori. Il percorso di disintossicazione si differenzia in base alle esigenze, e prevede l’adozione di varie terapie efficaci.