Quando un episodio di Herpes Zoster si risolve, molti pensano che il problema sia chiuso. In realtà, per una parte dei pazienti il dolore non scompare con la guarigione della pelle. Al contrario, continua — a volte con la stessa intensità — e rimane localizzato esattamente nella zona in cui erano comparse le vescicole.
Questa condizione si chiama nevralgia post-erpetica (NPE) ed è una delle complicanze più temute del fuoco di Sant’Antonio.
Non è un semplice “dolore residuo”: è un disturbo neuropatico vero e proprio, che nasce da un danno ai nervi sensitivi. Per questo richiede un approccio diverso rispetto ai comuni dolori muscolari o infiammatori.
Cosa tratteremo
Cos’è la nevralgia post-erpetica
Durante un episodio di Herpes Zoster, il virus Varicella-Zoster si riattiva all’interno dei gangli nervosi. In alcune persone il processo infiammatorio lascia una sorta di “cicatrice” sul nervo, rendendolo ipersensibile.
Il risultato è un dolore che può durare settimane o mesi dopo la scomparsa del rash cutaneo.
Secondo i CDC statunitensi, la nevralgia post-erpetica colpisce soprattutto gli over-50 ed è più probabile quando la fase acuta è stata molto dolorosa o trattata tardivamente.
I sintomi: come riconoscerla senza confonderla con altro
Il sintomo centrale della nevralgia post-erpetica è il dolore persistente nell’area in cui si trovavano le vescicole. Il dolore può cambiare carattere nel corso della giornata e presentarsi in diverse modalità:
- bruciore continuo, come una fiamma interna;
- fitte improvvise, simili a scosse elettriche;
- allodinia: anche un contatto leggero (maglietta, lenzuola, acqua della doccia) può essere insopportabile;
- ipersensibilità marcata, con fastidio anche in assenza di stimoli reali.
La zona più colpita è il torace, ma se l’infezione iniziale ha coinvolto il nervo trigemino, il dolore può interessare volto, cuoio capelluto e mandibola.
Chi rischia di sviluppare la nevralgia post-erpetica?
La causa è legata al modo in cui il virus Varicella-Zoster agisce sul sistema nervoso. Quando si riattiva, infiamma i gangli e le fibre nervose, provocando un’alterazione dei segnali che trasmettono il dolore. Anche quando la pelle guarisce, il nervo può continuare a funzionare in modo anomalo, rimanendo ipersensibile o attivo in assenza di un reale stimolo doloroso.
Non tutte le persone con Herpes Zoster sviluppano la nevralgia: il rischio aumenta con l’età, con la severità del dolore iniziale e con il ritardo nell’avvio della terapia antivirale, che idealmente dovrebbe iniziare entro 72 ore dall’esordio.
Come si cura?
Il dolore neuropatico non risponde ai comuni analgesici da banco. Per questo le terapie impiegate agiscono sulla trasmissione nervosa e non sull’infiammazione.
Le opzioni più utilizzate sono queste:
- Farmaci specifici per il dolore neuropatico
Sono la base del trattamento e vengono prescritti dal medico:
- Gabapentin o pregabalin: riducono l’eccessiva attività dei neuroni coinvolti nel dolore.
- Antidepressivi triciclici (es. amitriptilina): efficaci anche a dosaggi inferiori rispetto a quelli usati per la depressione.
- Cerotti a base di lidocaina: indicati quando l’area è molto sensibile al tatto.
- Cerotto alla capsaicina ad alta concentrazione: applicato in ambulatorio, desensibilizza temporaneamente le fibre dolorifiche.
- Strategie aggiuntive per ridurre il dolore
Non sostituiscono la terapia medica, ma completano la gestione:
- sedute TENS (stimolazione elettrica transcutanea);
- fisioterapia per evitare rigidità della zona colpita;
- tecniche di respirazione e gestione dello stress, utili perché il dolore neuropatico tende a peggiorare sotto tensione.
- Prevenzione con il vaccino contro l’Herpes Zoster
Il modo più efficace per ridurre la comparsa della NPE è evitare l’infezione o limitarne la gravità.
I vaccini disponibili, soprattutto quelli ricombinanti di nuova generazione, hanno dimostrato di ridurre in modo significativo il rischio di nevralgia nei soggetti anziani e fragili.
Quanto può durare la nevralgia?
La durata è variabile.
Molte persone migliorano entro sei mesi, altre richiedono un periodo più lungo. La tempistica dipende da:
- intensità del danno al nervo;
- rapidità con cui è stata trattata la fase acuta;
- risposta individuale alle terapie.
È una condizione che richiede monitoraggio costante e, quando necessario, l’intervento di uno specialista in terapia del dolore.
Quando consultare il medico
È opportuno chiedere una valutazione professionale quando il dolore persiste oltre la guarigione della pelle o interferisce con il sonno e con le attività quotidiane. La situazione merita particolare attenzione se l’Herpes Zoster ha coinvolto il volto, soprattutto l’area degli occhi, oppure se la persona ha più di 60 anni o presenta altre condizioni di fragilità.
Una valutazione precoce evita che il dolore si cronicizzi e permette di trovare la terapia più adatta alla tua situazione.
La nevralgia post-erpetica è una condizione complessa, ma oggi esistono trattamenti mirati che possono ridurre in modo significativo il dolore e migliorare la vita quotidiana.
La chiave è riconoscerla subito, non sottovalutarla e iniziare un percorso terapeutico costruito sulle esigenze del singolo paziente.




