La tutela della nostra salute è un argomento di grande importanza ed attualità. Nell’ottica di una prevenzione efficiente, non si può prescindere da un regime alimentare sano e ricco di nutrienti. Taluni alimenti, inoltre, possiedono una lunga serie di principi attivi; tali da renderli alleati insostituibili nella conservazione di uno stato di salute ed di benessere ottimale.
Tra questi uno dei più conosciuti è senza dubbio l’aglio. Il bulbo, conosciuto ai più, per il profumo intenso, il sapore aspro ed il suo utilizzo in cucina, è, in effetti, assai ricco di proprietà benefiche. Nonostante sia noto a molti come antibiotico naturale, infatti, l’aglio è anche un antibatterico e un antitumorale; sembra inoltre in grado di contrastare efficacemente l’ipertensione e l’ipercolesterolemia.

Autorevoli studiosi attivi nel settore della ricerca hanno eseguito alcuni studi di grande interesse in merito. Cerchiamo di scoprire cosa pensa la scienza delle proprietà benefiche riconosciute all’aglio.

L’aglio e le sue origini

Da un punto di vista botanico, l’aglio è un bulbo che appartiene alla famiglia della Alliaceae. La sua origine è geograficamente circoscritta alle regioni montane dell’Asia centrale; da queste si sarebbe propagato a tutte le aree temperate e subtropicali del pianeta. Le varietà più coltivate in Italia sono l’aglio bianco, l’aglio rosa e quello rosso. Di esse, alcune sono particolarmente pregiate ed apprezzate.

Da un punto di vista nutrizionale, invece, l’aglio è caratterizzato da un modesto apporto calorico (circa 41 calorie per 100 grammi), di cui quasi l’80% è riconducibile a carboidrati.

L’aglio, conosciutissimo fin dall’antichità, è un componente essenziale nella medicina tradizionale egiziana, cinese e greca. Le sue proprietà benefiche, solidamente radicate nella cultura popolare, sono oggetto di studio e di approfondimento da parte della comunità medico scientifica.

Le proprietà benefiche dell’aglio

Le numerose ricerche scientifiche in merito hanno evidenziato alcune possibili proprietà benefiche, in diversi settori di patologie, pur non confermandone del tutto l’assoluta veridicità e certezza da un punto di vista clinico. Per questo motivo l’aglio non può essere considerato un sostituto a tutti gli effetti di una terapia farmacologica mirata.

L’aglio è, comunque, un alleato nella lotta alla ipercolistemia (eccesso di colesterolo totale e LDL) contribuendo a ridurne i livelli nel sangue.
Il bulbo è anche un supporto per l’apparato cardio vascolare e sembra in grado di combattere l’ipertensione.
Da un punto di vista scientifico, inoltre, è stata appurata una correlazione benefica tra il consumo di aglio (e di tutte le varietà appartenenti alla stessa famiglia) e la minor possibilità di sviluppare tumori afferenti all’apparato gastro intestinale.
Una proprietà certamente attribuita all’aglio è quello di essere un forte antibiotico naturale; questo grazie alla massiccia presenza di allicina che possiede anche proprietà anti micotiche ed anti batteriche.
Nessuna ricerca scientifica, invece, conferma con certezza le proprietà attribuite all’aglio in ordine alla cura del raffreddore.

La composizione dell’aglio

Tra le sostanze che compongono l’aglio troviamo sali minerali come calcio, potassio e magnesio e vitamine (A, B1, B2). L’allicina, invece, è la conseguenza dell’unione di un enzima (l’allinasi) che si lega ad un aminoacido (alliina) in seguito ad alcuni azioni meccaniche, come il taglio o la masticazione dell’aglio.

Per questo motivo e per godere appieno dei benefici del bulbo è preferibile consumarlo crudo poiché, in seguito a cotture, l’allicina si degrada dopo una decina di minuti a causa delle alte temperature.

L’aglio in cucina

L’impiego dell’aglio in cucina è ampio e variegato. Esso interviene in numerose ricette; aggiunto ai sughi nella composizione di soffritti, come condimento per insalate o zuppe oppure a crudo per bruschette.
Il bulbo, inoltre, è stato recentemente inserito tra gli alimenti consigliati per la Dieta Smartfood in ottica di prevenzione all’obesità ed alle malattie croniche.

Effetti collaterali dell’aglio

La controindicazione più evidente al consumo di aglio è l’alitosi che esso produce. Se consumato in massicce quantità può indurre problemi di digestione e nausea.
Per contrastare lo spiacevole effetto di alito cattivo è possibile eliminare l’anima del bulbo prima di cucinarlo; oppure consumare a fine pasto una mela o masticare un chicco di caffè od una fogliolina di menta.

In ambito fitoterapico, inoltre, sono disponibili degli integratori a base di aglio in polvere da consumare sempre previo consulto con il proprio medico.
L’aglio non è sconsigliato in gravidanza né durante l’allattamento, mentre è da evitare in caso di patologie gastriche.

Prima di eccedere nel consumo, infine, è sempre consigliabile avvalersi del parere del proprio medico; anche al fine di evitare possibili interazioni con farmaci assunti.