La paralisi del sonno è una manifestazione di dissociazione abbastanza frequente; secondo autorevoli ricerche scientifiche, la sperimenta almeno una volta nella vita quasi il 40% della popolazione. Si registra una paralisi fisiologica dei muscoli, specifica del sonno REM, che si colloca in una fase di transizione fra la veglia e il sonno.

Che cos’è il sonno REM?

Si è appena accennato al sonno REM. Di cosa si tratta?
REM, acronimo di Rapid Eye Movement, è la fase del sonno in cui capita di sognare. A fronte di un’attività del cervello, intensa come non mai, si verifica una paralisi dei muscoli volontari; lo scopo di fondo è quello di impedire al corpo di effettuare, nel corso di questa fase, dei movimenti incontrollati.

Quali sono le cause?

Incidono sul fenomeno insonnia, jet-lag, irregolarità dei ritmi del sonno, dovuti ai frequenti cambi di turno lavorativo; e ancora forti picchi di stress, ansia, consumo eccessivo di caffè e di tè.
Questo fenomeno di dissociazione si manifesta con l’improvvisa sensazione di essere svegli, ma di non riuscire a muovere i muscoli volontari. Proprio come se si fosse paralizzati.
Tra i sintomi più ricorrenti della paralisi del sonno figurano una sensazione di pressione che riguarda gola, petto e addome; un aumento della velocità del battito cardiaco; la percezione di essere toccati; l’allucinazione che qualcuno sia nella stanza; e ovviamente l’impossibilità di muoversi.

Chi soffre della paralisi del sonno?

A soffrire con maggiore evidenza di paralisi del sonno sono principalmente coloro che hanno problemi cronici nel dormire in maniera ininterrotta. Il più delle volte, la suddetta dissociazione si palesa insieme a forti stati di depressione o ad attacchi di panico o di ansia.
Solo di rado, tra i sintomi accessori, vi sono anche pazienti che soffrono di allucinazioni o di narcolessia; disturbo cronico contraddistinto da improvvisa sonnolenza anche nelle ore diurne.
Anche i bambini possono soffrirne. Fra il 17% dei piccoli tra i 3 e i 13 anni, si registrano risvegli confusionali. Durante il sonno capita che i bambini si lamentino piagnucolando. Dopo il risveglio può capitare di vederli allarmati e spaventati. Frasi come “vai via” e parole come “no” possono essere frequenti. Il giorno successivo non c’è nulla di cui preoccuparsi, se il bambino che ha sofferto di paralisi del sonno appare adeguatamente riposato, al punto da aver rimosso tutto dalla sua mente.

Durata e conseguenze della paralisi del sonno

Spesso la sensazione descritta può durare solo pochi secondi. Tuttavia, il diretto interessato la percepisce in modo decisamente più lungo (un’ora circa), associandone immagini oniriche che spesso causano paure.
Chi ne soffre ne risente a livello non solo di durata del sonno, ma anche di qualità della vita. Incubi e visioni possono essere ricorrenti. Inoltre, quando ci si alza dal letto, può capitare che il tono muscolare non sia stato ripreso del tutto.
In ogni caso, è opportuno precisare che la paralisi del sonno non è pericolosa per la salute di chi ne soffre. Certo, si può vivere con una certa angoscia; principalmente per via dei turbamenti derivanti dall’impossibilità di muoversi durante la fase che si frappone fra il sonno e la veglia. Pertanto, è mantenuta qualsiasi funzione vitale.

Ci sono cure a riguardo?

Più che di cure, bisognerebbe focalizzarsi sugli stimoli risveglianti, per il semplice motivo che la paralisi del sonno non può essere prevenuta; talvolta, è sufficiente un piccolo rumore dall’ambiente esterno o l’essere toccati da chi è vicino per provocare il risveglio. Solo a seguito di un’accurata valutazione diagnostica e di un’approfondita valutazione del livello di impatto sulla routine, è possibile prendere una decisione terapeutica.
Il primo passo per venirne fuori, comunque, è quello di dormire un numero sufficiente di ore; in modo da affrontare al meglio le sfide della routine giornaliera.

Conclusioni

La paralisi del sonno, quindi, non può essere considerata pericolosa per la salute dell’individuo che ne soffre. Tuttavia, se si verifica con una certa frequenza, può arrecare forti disagi che possono mettere a repentaglio il necessario riposo notturno.