Assai frequente in età matura o senile, quella fastidiosa “cipolla” al piede non è soltanto un problema estetico, ma una vera e propria patologia.

L’alluce valgo è una delle malattie al piede più frequenti che, secondo alcuni recenti studi, sembra colpire in misura preponderante il sesso femminile in età adulta.

Cerchiamo ora di scoprire, nel dettaglio, cosa sia l’alluce valgo e come possa essere trattato.

Cos’è l’alluce valgo

Visivamente l’alluce valgo si presenta come una vera e propria deformazione del primo dito del piede; l’alluce, in effetti, appare inclinato lateralmente verso le altre dita mentre appare manifesta una vistosa protuberanza (la cosiddetta cipolla) del metatarso all’altezza della fascia di congiunzione con la falange dell’alluce stesso.

Volendo tralasciare l’impatto estetico della deformazione, che nel genere femminile non è del tutto trascurabile, è bene precisare che un alluce prepotentemente inclinato (e che può arrivare nei casi più severi fino alla sovrapposizione con il secondo dito del piede), produce non soltanto un’escrescenza ossea, ma nasconde una vera e propria infiammazione dei tessuti.

La protuberanza, infatti, cela generalmente uno stato infiammatorio che interessa la zona articolare alla base del primo dito del piede (borsite) che provoca non soltanto un intenso dolore, ma anche un evidente cambiamento nell’allineamento delle ossa del piede.

Le cause dell’alluce valgo

Benché le cause della patologia siano oggetto di differenti ipotesi in merito, si può affermare che, quasi sicuramente, la comparsa dell’alluce valgo possa trovare conferma in fattori genetici ed ereditari.

Non vengono escluse, ad ogni modo, anche cause secondarie o funzionali; un lungo utilizzo di calzature inadatte o di tacchi troppo alti, ad esempio, può provocare in età adulta la comparsa della patologia che può essere favorita anche da presenza diffusa di artrite reumatoide e altre affezioni articolari.

I sintomi dell’alluce valgo

Nelle fasi iniziali della patologia prevale una sintomatologia dolorosa di entità variabile; con il passare del tempo, oltre al dolore che si via via più intenso, compare un generale arrossamento della cute accompagnato da un ispessimento dello strato superficiale della pelle.

Può manifestarsi anche gonfiore della zona, sensazione di formicolio e intorpidimento e deformazioni di vario genere a livello osseo del piede.

Nei casi più gravi o trascurati, il dolore si fa severo anche stando a riposo e rende difficile la normale deambulazione mentre diventa impossibile trovare un paio di calzature adatte.

Compaiono frequentemente ulcerazioni dell’epidermide e l’impossibilità di camminare correttamente, si trasforma in difetti posturali veri e propri che, col tempo, vanno ad interessare anche altre articolazioni (come il ginocchio) e danneggiano pesantemente il rachide con possibili episodi di lombosciatalgia che tendono a cronicizzarsi.

Il trattamento dell’alluce valgo

Quando la diagnosi di alluce valgo è conclamata (e spesso è sufficiente una valutazione visiva da parte di un professionista del settore) di solito si assume un trattamento conservativo cercando rimedi atti ad alleviare il dolore, ma che non possono in alcun modo eliminare la deformità.

Oltre ad una terapia farmacologica che ha lo scopo di ridurre lo stato infiammatorio vero e proprio, è possibile far ricorso a speciali dispositivi ortopedici e a trattamenti fisioterapici.

Quando il dolore è intenso, impedisce le normali attività quotidiane e non vi è stato beneficio alcuno dalle terapie conservative, è necessario ricorrere all’intervento chirurgico.

Quest’ultimo, infatti, è l’unica soluzione per eliminare la protuberanza e riallineare correttamente le dita del piede mediante correzione della disposizione di nervi, tendini, legamenti e ossa.

Oggi l’intervento chirurgico è generalmente eseguito in anestesia locale e consente un recupero funzionale nel brevissimo periodo.