Esistono controindicazioni o rischi relativi all’implantologia dentale?

Ne abbiamo parlato oggi con la Dr.ssa Paola Falchetti, esperta in implantologia e titolare di un rinomato studio odontoiatrico a Roma, nel quartiere di San Giovanni.

L’implantologia dentale rappresenta una soluzione efficace e sempre più popolare per la sostituzione dei denti mancanti.

Tuttavia, come ogni procedura chirurgica, presenta potenziali rischi e controindicazioni (da considerare a seconda di ogni paziente) che è importante conoscere prima di sottoporsi a un intervento.

La Dr.ssa Falchetti, con la sua vasta esperienza e competenza nel campo dell’implantologia, ci chiarirà tutti i vari dubbi al riguardo, rispondendo alle domande che le abbiamo posto.

Dr.ssa Falchetti, cosa può dirci relativamente ai casi di fallimento implantare? Rappresentano un rischio ricorrente?

Direi proprio di no.

L’implantologia dentale è una tecnica sicura e con un altissimo tasso di successo (oltre il 95% dei casi), tuttavia, esistono casi nei quali si arriva al cosiddetto fallimento implantare.

Quando parliamo di fallimento implantare, ci riferiamo a situazioni in cui l’impianto non riesce a integrarsi correttamente con l’osso, processo noto come osteointegrazione.

I motivi principali per cui un impianto può fallire, sono vari.

In primis, può verificarsi un’infezione nell’area dove è situato l’impianto, cosa che può impedire la corretta guarigione e integrazione dell’impianto con l’osso, se non viene curata per tempo.

Questo può essere dovuto a una scarsa igiene orale, a infezioni preesistenti non trattate o a una reazione negativa agli antibiotici.

Anche il perpetrarsi di abitudini come il fumo può compromettere il processo di guarigione e aumentare il rischio di fallimento implantare. Il fumo riduce la circolazione sanguigna nelle gengive e nell’osso, rendendo difficile l’osteointegrazione.

Infine, cito l’assenza di stabilità primaria. È fondamentale che l’impianto rimanga stabile subito dopo l’inserimento.

Se l’osso in cui viene inserito l’impianto non è in grado di garantire questa stabilità, l’impianto può fallire prima di integrarsi completamente.

Tuttavia, nonostante questi rischi, è importante sottolineare che i casi di fallimento implantare sono rari.

Con un’adeguata valutazione preliminare, un’accurata esecuzione dell’intervento e un’attenta cura post-operatoria, sarà estremamente difficile che si possa incorrere in problematiche.

L’intervento di implantologia dentale è da considerarsi doloroso?

La paura di molti pazienti è proprio quella di provare dolore durante l’intervento, ma grazie alle moderne tecniche anestesiologiche, la sensazione di fastidio che si avverte è praticamente inesistente.

Difatti, durante l’intervento, viene somministrata un’anestesia locale che elimina qualsiasi sensazione di dolore nella zona trattata.

In alcuni casi, per pazienti particolarmente ansiosi, è possibile ricorrere alla sedazione endovenosa, che permette di affrontare l’intervento in uno stato di rilassamento e tranquillità, riducendo ulteriormente la percezione del disagio.

Invece, dopo l’intervento, è del tutto normale avvertire un leggero fastidio e un po’ di gonfiore nella zona trattata, ma questi sintomi sono solitamente gestibili con analgesici comuni prescritti dal dentista.

Il dolore post-operatorio tende a diminuire rapidamente nei giorni successivi all’intervento, e la maggior parte dei pazienti riporta solo un lieve fastidio che svanisce nel giro di una settimana.

Mi raccomando sempre di seguire attentamente le indicazioni del vostro dentista, per quanto riguarda l’igiene orale e l’assunzione di eventuali farmaci anti-infiammatori o antibiotici. Inoltre, evitate di fumare e mantenete una buona igiene orale aiuta a prevenire complicazioni e favorire una rapida guarigione.

C’è la possibilità di incorrere in casi di emorragie durante, o dopo l’intervento di implantologia dentale?

Sebbene ci possa essere un lieve sanguinamento, questo è solitamente di breve durata e facilmente gestibile.

Gli interventi di implantologia dentale sono eseguiti con tecniche minimamente invasive che riducono al minimo il trauma ai tessuti gengivali e ossei.

L’uso di tecnologie avanzate, come la chirurgia guidata da computer, permette di posizionare gli impianti con estrema precisione, riducendo ulteriormente il rischio di sanguinamento e altre complicanze.

Di contro, un leggero sanguinamento è normale nelle prime ore successive all’intervento.

Questo può essere facilmente controllato mordendo delicatamente una garza posizionata sul sito dell’impianto.

È raro che si verifichino emorragie significative, e nel caso di pazienti che assumono anticoagulanti, è possibile prendere precauzioni specifiche per minimizzare questo rischio.

Nel raro caso in cui si verificasse un sanguinamento più abbondante, è importante mantenere la calma e contattare immediatamente il proprio dentista.

Presso il nostro studio, utilizziamo anche tecniche di implantologia non invasiva che non richiedono l’uso di bisturi e punti di sutura, riducendo così ulteriormente il rischio di emorragie (ovviamente da sfruttare solo su determinate tipologie di pazienti).

Dr.ssa Falchetti, su quali pazienti è sconsigliato inserire un impianto dentale?

L’inserimento di un impianto dentale è generalmente una procedura sicura e adatta alla stragrande maggioranza dei pazienti, ma ci sono alcune situazioni in cui è sconsigliato procedere con l’intervento.

Pazienti con malattie sistemiche non controllate, come il diabete scompensato, l’insufficienza renale, la cirrosi epatica e l’immunodepressione, possono avere una guarigione compromessa e un rischio aumentato di complicazioni post-operatorie.

Anche le persone che hanno subito un infarto nei sei mesi precedenti l’intervento o che hanno problemi cardiaci non controllati, sono a rischio elevato di incorrere in complicazioni durante e dopo l’intervento chirurgico.

Inoltre, l’assunzione di farmaci chemioterapici o bifosfonati, utilizzati per l’osteoporosi, può compromettere la guarigione ossea e aumentare il rischio di osteonecrosi.

In questi casi, è essenziale una valutazione medica approfondita prima di procedere.

I fumatori accaniti sono un altro gruppo di pazienti per i quali l’implantologia dentale è sconsigliata, poiché il fumo compromette la circolazione sanguigna nelle gengive e nelle ossa, rallentando il processo di guarigione e aumentando il rischio di fallimento implantare.

In casi come questi, si consiglia fortemente di ridurre o eliminare il fumo prima dell’intervento.

Sono sconsigliati interventi in pazienti giovani, la cui crescita ossea non è ancora completata. Solitamente, si attende che il paziente abbia superato i 18 anni di età.

Infine, anche se raro, alcune persone possono avere allergie ai metalli utilizzati negli impianti dentali, come il titanio. È importante effettuare test allergologici preliminari in questi casi.

Possiamo comunque concludere, affermando che l’intervento di implantologia è sostanzialmente sicuro?

Sì, possiamo affermare che l’intervento di implantologia dentale è sostanzialmente sicuro.

Grazie ai progressi nelle tecniche chirurgiche e ai materiali utilizzati, l’implantologia dentale è diventata una procedura affidabile con un altissimo tasso di successo.

Come per qualsiasi intervento chirurgico, esistono potenziali rischi e controindicazioni, ma questi sono generalmente limitati a casi ben specifici.

Pazienti con malattie sistemiche non controllate, problemi cardiaci recenti, scarsa igiene orale, o forti fumatori possono essere a maggior rischio di complicazioni.

Per la maggior parte dei pazienti, tuttavia, l’implantologia dentale rappresenta una soluzione efficace e duratura per la sostituzione dei denti mancanti.

Seguire le indicazioni pre e post-operatorie del proprio dentista, mantenere una buona igiene orale e partecipare a controlli regolari sono tutti elementi fondamentali per garantire il successo dell’intervento.