Gli eosinofili sono una tipologia di globuli bianchi, coinvolti soprattutto nel contrastare le reazioni allergiche e le infezioni sostenute da parassiti. Rappresentano solo il 4% massimo della totalità leucocitaria.

Un loro innalzamento rappresenta sempre campanello d’allarme per alcune specifiche patologie. Tuttavia, lievi alterazioni degli eosinofili possono anche essere assolutamente fisiologiche e non avere alcuna rilevanza dal punto di vista diagnostico.

Eosinofili: valori normali

In un soggetto sano gli eosinofili sono sempre bassi. La presenza di eosinofili inferiore al 5% della totalità dei globuli bianchi è da considerarsi normale. Un lieve rialzo si può avere nelle seguenti circostanze:

  • soggetti in età avanzata;
  • sportivi, specialmente se hanno da poco affrontato uno sforzo fisico o un allenamento particolarmente importante;
  • nel caso in cui il prelievo di sangue è avvenuto durante le ore serali.

Eosinofili alti (eosinofilia): le cause

Alcuni soggetti soffrono di eosinofilia cronica. Significa che hanno un numero di eosinofili costantemente più alto di quello considerato normale. Questo può accadere principalmente alle persone anziane o a coloro che soffrono di una o più allergie, di qualsiasi genere.

Un innalzamento lieve e constante degli eosinofili si può riscontrare anche in chi soffre di intolleranze alimentari, negli asmatici, nei soggetti affetti da dermatite atopica e nei malati di leucemia o tumore di Hodgkin. In questi casi si conosce la causa dell’eosinofilia e la conta di questi globuli bianchi è utile soprattutto a monitorare l’andamento della malattia e, eventualmente, correggere la terapia e i relativi dosaggi.

Merita più attenzione, invece, il rialzo improvviso degli eosinofili in un soggetto che non presenta nessuna di queste patologie retrostanti.

Le cause di un improvviso innalzamento degli eosinofili nel sangue possono essere:

  • infestazione da parassiti;
  • tumori, soprattutto a carico del sangue, del pancreas, dell’ovaio o dell’utero;
  • reazioni allergiche a farmaci;
  • attacco d’asma o febbre da fieno;
  • patologie autoimmuni come lupus, tiroidite;
  • eventi acuti a carico dei reni, nefropatie;
  • miocardite;
  • HIV;
  • leucemie;
  • scarlattina.

L’aumento significativo degli eosinofili in un soggetto che non ha patologie croniche che lo giustifichino andrebbe sempre tempestivamente approfondito e indagato con ulteriori test diagnostici. La maggior parte delle patologie che causano un forte aumento degli eosinofili possono, infatti, avere maggior successo terapeutico se diagnosticate in fase precoce. Parliamo soprattutto di tumori e leucemie, due malattie che hanno sempre più possibilità di rispondere bene ai trattamenti se individuate nelle prime fasi d’esordio.

Eosinofili alti (eosinofilia): sintomi

L’innalzamento degli eosinofili, in sé, non provoca una sintomatologia specifica. I sintomi avvertiti dal paziente sono imputabili alla patologia che ha scatenato l’eosinofilia quindi saranno molto tipici dell’evento specifico. Generalmente, i globuli bianchi aumentano quando l’organismo sta combattendo contro un virus, un batterio, un allergene o un fungo, quindi qualsiasi tipologia di agente patogeno. Tra i sintomi che possono giustificare la richiesta di un esame del sangue con conteggio e classificazione dei globuli bianchi possiamo annoverare:

  • malessere generale;
  • febbre, sudorazione, brividi;
  • disturbi gastrointestinali;
  • sintomi ascrivibili a reazioni allergiche e/o autoimmuni come difficoltà respiratoria, lacrimazione eccessiva, tosse, broncospasmo, sensazione di mancanza d’aria, bassi livelli di ossigeno nel sangue e rash cutanei.

Naturalmente, in caso di rilevazione di eosinofili molto alti non giustificabili da una diagnosi precisa, è sempre d’obbligo approfondire il quadro clinico velocemente. Quindi il medico potrebbe considerare la possibilità del ricovero del paziente.