Può capitare di avvertire dolori persistenti senza che dagli esami strumentali emerga un qualche problema strutturale che giustifichi il sintomo. In questo caso, il problema potrebbe essere provocato dall’attivazione dei cosiddetti trigger point, dei punti sensibili situati nelle fibre muscolari.

Possono essere immaginati come dei nodi o un’area del muscolo fortemente contratta. Una delle peculiarità di questi punti è che possono trovarsi all’interno di muscoli situati in zone distanti da quelle in cui si avverte il dolore. Un trigger point del collo, per esempio, quando viene premuto può essere percepito dal paziente a livello della tempia.

Cosa sono i trigger point del collo e perché sono importanti

I trigger point, detti anche punti grilletto, sono delle aree di ipereccitabilità circoscritte che si formano nelle fibre muscolari, generando alla compressione una risposta specifica. Il termine è stato coniato nel 1942 dalla dottoressa Janet Travell per descrivere un cambiamento su scala microscopica delle fibre muscolari, che si accorciano e rimangono in stato di contrazione.

I trigger point si riconoscono per la loro dolorabilità e maggior densità tessutale. Il fatto che la loro stimolazione possa causare dolore in aree distanti dal punto stesso rappresenta il motivo per cui vengono chiamati punti trigger. Alcuni tipi di mal di testa, per esempio, sono dovuti alla presenza di trigger point del collo.

I punti grilletto sono definiti latenti quando, pur limitando il movimento, non provocano dolore e attivi quando causano dolore. Possono inoltre essere primari o secondari (o satelliti). I primi si sviluppano al centro del ventre muscolare (placca motrice) e provocano dolore localizzato dal paziente in aree del corpo che non hanno nulla a che vedere con i trigger point, mentre i secondi si sviluppano intorno a un trigger point primario, che rimane quello da trattare.

I trigger point attivi hanno le seguenti caratteristiche:

  • se premuti, risultano dolenti in un’area differente da quella in cui sono ubicati;
  • provocano limitazione funzionale e debolezza muscolare;
  • il dolore non viene rilevato da referti, risonanze magnetiche, radiografie, ecografie, ecc.

Cause dell’attivazione dei trigger point del collo

Il muscolo è un insieme di bande di tessuto muscolare che permettono al corpo di muoversi. Contratture muscolari e traumi di vario tipo possono portare alla formazione di bande tese al cui interno si trovano i trigger point.

L’attivazione dei trigger point del collo può avere origine da numerose fonti: posture scorrette, attività ripetitive, traumi, sovraccarico, raffreddamento, mancanza di esercizio, posizione statica e prolungata davanti al computer o al volante, ecc.

Terapia dei trigger point

La terapia dei trigger point è tesa a distruggere questi punti di addensamento tessutale al fine di eliminare il dolore da essi provocato e incrementare il range di movimento.

Esistono diverse tecniche che permettono di disattivare questi nodi dolorosi. Le principali sono:

  • terapia manuale (pressione ischemica, tecnica di inibizione reciproca, tecnica Mitchell, ecc.);
  • dry needling (consiste nell’inserire e manipolare un singolo ago di agopuntura nella sede del dolore e in quella del trigger point attivo);
  • laser terapia;
  • onde d’urto;
  • terapia vibrazionale;
  • esercizi mirati.

È compito dell’operatore, sia esso un massaggiatore, un fisioterapista o un osteopata, riconoscere i segnali che caratterizzano i pazienti con trigger point attivi, individuare i punti e trattarli.