Avvertire dolore all’osso sacro è un problema più comune di quanto si pensi, soprattutto quando ci si siede. Tuttavia, ci può provocare dolore e fastidio, motivo per il quale è bene approfondire le cause che lo provocano e non trascurarlo. Per comprendere la natura effettiva del problema, è necessario avere chiara la funzione dell’osso sacro per il nostro organismo.

Anatomia e funzione dell’osso sacro

L’osso sacro ha una forma asimmetrica e molto simile a quella di un triangolo. È posizionato tra il tratto lombare e il tratto coccigeo della colonna vertebrale e rappresenta la parte posteriore e centrale del bacino. Lateralmente si collega alle cosidette articolazioni sacro iliache e nella porzione inferiore al coccige. Proprio per questo suo ruolo di congiunzione, il sacro è fondamentale per il nostro corpo. Da un lato fornisce protezione al midollo spinale; dall’altro aiuta a supportare il peso della parte superiore del corpo umano quando un individuo si alza in piedi, cammina o corre.

Cos’è il dolore all’osso sacro

Un ultimo aspetto determinante per una corretta diagnosi del problema, è la comprensione di cosa si intende per dolore del sacro. Questo ci aiuterà anche nella scelta del trattamento più idoneo. Il dolore si localizza spesso negli ampi e spessi legamenti posizionati sul retro del sacro. Questi contengono delle terminazioni del dolore, il quale pertanto potrebbe derivare dal danneggiamento dei tessuti o talvolta da spasmi muscolari.

Possibili cause

Trattandosi di un’area del nostro corpo ampia e largamente interconnessa, le cause del dolore possono essere molteplici.

Coccigodinia

Tra le più comuni abbiamo innanzitutto un’infiammazione del coccige, che prende il nome di coccigodinia, legata spesso ad una anomala mobilità del coccige. È il caso, ad esempio, di una donna in gravidanza o reduce da un parto molto recente. Spesso infatti sentirà il dolore acuirsi in posizione seduta. Il dolore al coccige è frequente dopo il parto perché il passaggio del bambino può dislocarlo o addirittura lussarlo. Il dolore tende ad attenuarsi e successivamente cessare da solo nell’arco di qualche settimana. Tuttavia può talvolta ripresentarsi a spot a distanza di anni. Ricordiamo infatti che il parto è un evento “traumatico” per il corpo femminile, e l’organismo necessita di un tempo di riposo per poter tornare ad un funzionamento ottimale.

Degenerazione dei tessuti

Collegata alla coccigodinia, ma non necessariamente da essa causata, non è infrequente anche una degenerazione dei tessuti causata dall’avanzare dell’età. Questa può causare una sindrome dolorosa costante e più o meno acuta. In questo caso una consultazione con il medico di base suggerirà se è necessario un trattamento farmacologico, oppure se è possibile gestire il dolore tramite anche solo una ginnastica mirata.

Postura errata

Una postura errata, che ci porta a stare magari più curvi del dovuto, può tradursi a lungo andare in dolore o infiammazione. Questa può anche essere legata allo svolgimento di lavori sedentari. A questo proposito è bene ricordare che anche piegarsi in modo scorretto può fare la differenza, in quanto l’osso sacro si troverebbe a fare da perno invece dei fianchi. Si tratta di piccoli accorgimenti che nel tempo fanno la differenza e ci permettono di evitare dolori o infiammazioni.

Patologie connesse all’ano

Ancora, le patologie connesse all’ano che causano degli spasmi involontari muscolari, possono scatenare dolore anche a carico dell’area ileo sacrale circostante.

Sovrappeso

Le persone in sovrappeso sono più predisposte ai dolori del sacro, perché il carico gravante sull’organismo danneggia negativamente la pressione intrapelvica.

Rimedi

Il dolore all’osso sacro può essere affrontato in vari modi, naturali, farmacologici o, nei casi più ostici, chirurgici. Innanzitutto, è utile recarsi dal medico di base per un confronto: l’anamnesi raccolta tramite questo primo step permetterà di valutare se sono necessari degli approfondimenti clinici. Una volta escluse cause gravi, come ad esempio quelle neoplastiche, saranno valutate insieme le nostre opzioni di trattamento. Ad esempio, nel caso in cui il disagio sia passeggero o dettato dal tempo eccessivo trascorso in posizione seduta, un cuscino lombare aiuta a mantenere la postura corretta.
Sempre relativamente alla postura, si dimostrano spesso di aiuto la ginnastica posturale, che lavora sul rinforzo di tutta la muscolatura profonda della schiena e garantisce un’ottima ripresa fisica e una diminuzione del dolore. Una visita dall’osteopata può dimostrarsi efficace se combinata alla ginnastica posturale, e lo stesso vale per il metodo Pilates, che aiuta a mantenere allineata la muscolatura scheletrica della schiena. Anche la laserterapia può aiutare a combattere il dolore.
Per quanto riguarda i trattamenti farmacologici, i trattamenti d’elezione sono i miorilassanti e i FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei), che naturalmente andranno concordati e controllati dal medico in termini di durata e dosaggio della terapia.
Infine, solitamente riservata ai casi più gravi, è la possibilità di un intervento chirurgico che tramite viti in titanio andrà a stabilizzare le giunture delle articolazioni danneggiate.