La mielosi è una patologia di tipo degenerativo, cioè che peggiora progressivamente nel tempo, e che va a colpire il midollo spinale. La conseguenza principale è l’alterazione più o meno grave delle cellule che compongono il sangue sia dal punto di vista qualitativo sia da quello quantitativo.

Fino a pochi anni fa questa malattia poteva essere estremamente pericolosa perché difficile da diagnosticare e da curare. Gli effetti potevano essere addirittura mortali. Le recenti tecniche diagnostiche, la prevenzione e le nuove cure a disposizione hanno portato a un profondo miglioramento nella diagnosi e nella terapia delle varie forme di mielosi. Infatti, le prospettive e la qualità della vita di chi ne soffre si è del tutto trasformata.

Che cos’è la mielosi e quali sono le forme più frequenti

La mielosi è una malattia di tipo degenerativo. Può colpire adulti e bambini di qualsiasi età andando ad alterare il corretto funzionamento del midollo spinale. L’incidenza è più alta nei soggetti che hanno superato i quarant’anni. La conseguenza è l’alterazione delle cellule che compongono il sangue. Si può manifestare in modi diversi. Infatti la problematica può essere:

  • quantitativa: all’interno del sangue le diverse cellule sono presenti in numero anomalo
  • qualitativa: il numero totale delle cellule sanguigne è corretto, ma è la loro differenziazione ad essere errata
  • globale: se va a colpire tutte le cellule del sangue
  • parziale: se, invece, ne va a colpire soltanto alcuni tipi.

Se, infine, il difetto si manifesta in una formazione non corretta della cellula, si ha la mielosi ipoplastica o aplastica. Se provoca un’eccessiva proliferazione con un incremento delle formazioni immature si ha la mielosi iperplastica.

Quali sono le cause della mielosi

Le recenti ricerche scientifiche hanno permesso di individuare le principali cause che determinano l’insorgenza della mielosi e questo è fondamentale sia per la sua cura sia per la prevenzione. Scatenano questa malattia la perdita della guaina mielinica che riveste le terminazioni nervose e la carenza della vitamina B12 e dell’acido folico.

Il ruolo di questa vitamina è essenziale per il corretto funzionamento del nostro sistema nervoso. Infatti partecipa attivamente nella regolazione di diverse reazioni metaboliche. Tra queste, quelle che consentono la sintesi del DNA, la trasformazione degli acidi grassi, di alcuni aminoacidi e dello stesso acido folico, la formazione della proteina più importante che costituisce la guaina mielinica protettiva delle cellule nervose e la corretta maturazione dei globuli rossi.

I soggetti, quindi, che presentano dei bassi livelli di vitamina B12 hanno un maggiore rischio di insorgenza di qualsiasi forma di mielosi. Leggi qui l’articolo che parla invece di Vitamina B12 alta.

Perché si possono presentare delle carenze di vitamina B12

La vitamina B12 può essere carente a causa di un’alimentazione sbilanciata e povera di questa molecola, ma può essere anche provocata da problemi di malassorbimento. La bassa acidità dello stomaco, ad esempio, riduce l’assorbimento della sostanza, per cui i soggetti che soffrono di acidità devono porre particolare attenzione. Lo stesso vale anche per chi per qualsiasi motivo ha subito un’asportazione parziale dello stomaco.

Da considerare particolarmente a rischio sono, inoltre, le persone celiache, affette da morbo di Crohn, con insufficienza epatica o pancreatica e con varie tipologie di neoplasie, tra cui i linfomi.

I principali sintomi provocati dalle mielosi

I soggetti che soffrono di mielosi vanno incontro ad un peggioramento progressivo delle loro condizioni fisiche, dal momento che questa è una malattia a carattere degenerativo. La rapidità con cui i sintomi possono comparire ed aggravarsi, però, è estremamente soggettiva.

In generale, la patologia inizia a manifestarsi con formicolio e fastidio alle dita delle mani e dei piedi e con diminuzione e perdita della sensibilità. Successivamente, queste sensazioni fastidiose cominciano a coinvolgere tutti gli arti superiori ed inferiori e si manifestano con sempre maggiore frequenza e intensità.

Con il peggioramento della malattia, il paziente presenta debolezza muscolare, stanchezza, problemi di equilibrio, nausea, vomito e difficoltà di deambulazione. Col tempo aumentano la rigidità muscolare e si possono avere anche problemi alla visione, incontinenza e costipazione. Non si devono, infine, sottovalutare i sintomi legati alla sfera psichica.

Quando si presentano anche solo alcune di queste condizioni, può essere molto utile effettuare un esame della concentrazione ematica della vitamina B12 perché un suo basso livello può essere un importante campanello d’allarme.

Come curare le mielosi

Il metodo migliore per curare le diverse forme di mielosi si basa sulla somministrazione della vitamina B12 sia per bocca sia con delle iniezioni intramuscolari, insieme alle altre principali vitamine del gruppo B.

Molto importante è anche seguire un’alimentazione equilibrata e bilanciata, ricca di tutti quegli alimenti che contengono questa sostanza, tra cui le frattaglie, il tuorlo dell’uovo, il fegato, i frutti di mare e i pesci ad alta concentrazione di grassi, come il salmone, lo sgombro, le sardine e il merluzzo. Si tratta, quindi, soprattutto di cibi di origine animale rispetto a frutta e verdura.

In alcune situazioni, però, l’incremento dell’assunzione di vitamina B12 può non essere comunque sufficiente perché sono presenti delle particolari forme di anemia che non ne rendono possibile il suo assorbimento e il suo corretto utilizzo. E’ questo il caso dell’anemia perniciosa.