La situazione sanitaria nel nostro Paese risulta particolarmente delicata, soprattutto quando viene analizzata a fondo e con i dati alla mano. L’Italia ha un’aspettativa di vita molto elevata, rendendo necessario l’ausilio di personale di assistenza sanitaria in maniera estensiva. Insomma, all’invecchiare degli italiani, sale la domanda di assistenza sanitaria, tenendo conto del fatto che la popolazione del nostro Paese è tra le più vecchie del mondo.

Per citare alcune statistiche, quasi il 20% degli italiani supera i 65 anni di età. Stando all’ISTAT, nel 2050 circa l’8% degli italiani avrà più di 85 anni. Quando si osserva la situazione attuale nel sistema sanitario nazionale, dunque, si pensa in maniera preoccupante alla possibilità che, questo, potrebbe non fronteggiare adeguatamente i cambiamenti, a causa della mancanza di infermieri.

Esattamente come tutte le altre professioni in ambito sanitario, anche chi si laurea in infermieristica ha l’obbligo di proseguire la formazione mentre lavora, quantomeno per ottemperare alla legislazione italiana che prevede un aggiornamento periodico per poter operare nel settore. Va precisato che per accumulare i crediti richiesti, gli infermieri hanno la possibilità di frequentare dei corsi online come quelli presenti in questa pagina del sito www.ebookecm.it per formarsi a distanza sulle novità in campo medico-sanitario.

Tornando a noi, però, viene spontaneo chiedersi i motivi per i quali ci sia questa forte carenza di personale paramedico nel nostro Paese. Abbiamo redatto questo approfondimento con lo scopo di fornire una panoramica che possa dare risposta a questo interrogativo, stando all’andamento del sistema sanitario nazionale e delle risorse umane disponibili, oltre che di quelle necessarie in ambito infermieristico.

Troppi medici e pochi infermieri: la singolare situazione del sistema sanitario italiano

In Italia è possibile trovare il numero più alto al mondo di medici per abitanti. Nel 2005, infatti, si è registrato il sorprendente dato di 600 medici ogni 100.000 abitanti. Entrando nel merito della questione, poi, troviamo che i medici che appartengono alla Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri siano circa 370.000. Un terzo di questi lavora presso istituti pubblici.

Stando ad alcuni dati forniti dall’OCSE, poi, c’è molta competizione tra i medici che lavorano nel settore pubblico, osteggiando i giovani nella ricerca di una posizione in questo settore. L’esubero in oggetto affonda le radici in una condizione sviluppatasi tra gli anni ’60 e ’90, quando gli studenti di medicina iscritti aumentarono in maniera particolarmente notevole.

Tutto questo ha innescato la necessità in molti giovani di trovare nuove opportunità all’estero, a causa del mercato del lavoro italiano in ambito sanitario che scarseggia in termini di fondi, possibilità di carriera e soffre a causa di un ostentatissimo nepotismo. Troviamo la situazione opposta nel settore infermieristico, visto che in Italia ci sono più dottori che infermieri. L’università italiana, dunque, non riesce a fronteggiare la domanda sempre più elevata di infermieri nel nostro Paese. Al momento, però, soprattutto al Sud Italia, le domande di ammissione sono più elevate dei posti disponibili.

Le possibili soluzioni

Una situazione, come detto, particolarmente singolare, che ha trovato delle soluzioni temporanee nella creazione di nuove figure professionali come quella dell’assistente e dell’operatore sociosanitario, in modo tale da ridurre il carico di lavoro che, in passato, avrebbe gravato sul personale infermieristico specializzato. Si è pensato, inoltre, di far fronte alla carenza di infermieri assumendo personale proveniente dall’estero, sebbene in molti Paesi i salari siano più alti per i medici e le condizioni di lavoro migliori, rendendo ostico per il nostro settore spiccare nella pletora di “competitor”. Al momento, comunque, si continua ad affrontare questa condizione, che raggiunge livelli quasi critici quando si pensa alla necessità, soprattutto degli anziani, di essere assistiti a domicilio.