Gestire correttamente una ferita dopo la rimozione dei punti chirurgici è molto importante per evitare complicanze. Scopriamo come trattare la pelle per favorire il naturale processo di cicatrizzazione e prevenire la formazione di cheloidi (lesioni cicatriziali anomale e antiestetiche).

Perché si ricorre ai punti chirurgici

I punti di sutura favoriscono la corretta cicatrizzazione dei tessuti, contrastano possibili emorragie ed evitano la contaminazione da batteri o da altri microrganismi. Utilizzati in ambito medico, possono essere:

  • riassorbibili: scompaiono dopo poche settimane in maniera autonoma, senza lasciare segni sulla cute;
  • non riassorbibili (più diffusi): la loro rimozione richiede l’intervento del personale medico. Va segnalato che questi ultimi, se non adeguatamente trattati, potrebbero comportare la formazione di cheloidi, escrescenze della pelle lucide e lisce, oppure di aderenze cicatriziali.

In genere, i punti sono realizzati in materiale naturale oppure sintetico, caratterizzati da uno (monofilamento) o più fili intrecciati.

In base al tipo di ferita, il medico può decidere se:

  • ricorrere alle graffette, ideali per ferite estese su tutto il corpo;
  • scegliere i punti a farfalla (o steri-strip), striscioline simili a del nastro adesivo impiegate per piccole lesioni della pelle.

Quando rimuovere i punti chirurgici

Le tempistiche relative alla rimozione dei punti chirurgici variano in base al tipo di ferita, all’area interessata e alla sua corretta cicatrizzazione. La rimarginazione dei tessuti del viso richiede dai 3 ai 5 giorni; del braccio e del cuoio capelluto da una settimana a 10 giorni; quella della gamba, del busto, delle mani e dei piedi fino a due settimane; mentre quella dei palmi delle mani o dei piedi potrebbe richiedere anche 21 giorni.

Prima di rimuovere i punti chirurgici non riassorbibili, il medico effettua un attento controllo dello stato della ferita, verifica eventuali anomalie, come cute bagnata o arrossata, punti staccati e sintomatologie che potrebbero far pensare a una possibile infezione.

Ovviamente non esiste una regola fissa, per cui l’eliminazione dei punti può essere prolungata a seguito dei ritardi di guarigione legati alla sede, all’età, all’aspetto visivo della pelle circostante. L’importante è monitorare il processo di cicatrizzazione, informando il medico in caso di sanguinamento, fuoriuscita di pus bianco o giallo dalla ferita, di febbre, malessere generale o ancora di particolari sensazioni dolorose.

Come si rimuovono i punti di sutura

I punti chirurgici in filo, di colore nero oppure blu, si eliminano individuando l’estremità più sporgente e tagliando uno dei fili che entrano nella cute. Quindi basta solo sfilarli. In alcuni casi si procede tagliando il filo in più punti e rimuovendolo con molta attenzione, evitando di lasciarne qualcuno in sede che, nel tempo, potrebbe causare infezioni.

I punti metallici, invece, vanno rimossi utilizzando la levapunti, una pinza sterile specifica, a cui segue la disinfezione dell’area e il posizionamento, se ritenuto necessario dal professionista, di una nuova medicazione con garza sterile imbevuta di disinfettante.

Dopo l’eliminazione della sutura, la cute potrebbe presentare dei puntini sanguinanti che, però, non costituiscono nulla di importante o di particolarmente allarmante; piccoli scalini di qualche millimetro, inestetismo causato da una cute non adeguatamente giustapposta oppure dovuto da una scarsa adesione dei punti. In questo caso, il medico potrà decidere di intervenire utilizzando dei semplici steri-strip (dei cerotti per sutura impiegati in molte occasioni in sostituzione del tradizionale filo) oppure di ripetere l’operazione, previo controllo della ferita. Non sono da escludere altri spiacevoli eventi, come il rigetto dei punti o di piccole protesi impiantate.

In base al tipo di intervento subito, è possibile riprendere le attività quotidiane già dal giorno successivo (compresa la doccia). In alcuni casi, però, potrebbe essere necessario ricorrere alla medicazione, all’ausilio di panciere oppure di un tutore, così come del coinvolgimento di alcune figure professionali come l’enterostomista o il fisioterapista.

Precauzioni da seguire dopo la rimozione dei punti chirurgici

Dopo l’eliminazione dei punti è possibile tornare a svolgere le attività di sempre anche il giorno successivo. Tuttavia, per evitare possibili complicanze come liponecrosi e aree necrotiche, è necessario prendere delle precauzioni.

Alcuni prodotti in crema dalle proprietà idratanti, lenitive ed emollienti contribuiscono a proteggere la pelle danneggiata. Favoriscono il processo di cicatrizzazione, trattando le aderenze e prevenendo la formazione di cheloidi.

L’area sottoposta a punti di sutura, anche dopo la loro rimozione, risulta essere molto sensibile, per cui bisogna evitare l’esposizione diretta ai raggi solari. No quindi ai bagni estivi e alla tintarella per qualche settimana, o comunque non prima di aver consultato il medico.
In ogni caso, è sempre d’obbligo utilizzare su cicatrici e cheloidi delle creme solari con fattore di protezione molto alto e senza filtri chimici. SPF +50 particolarmente adatte e consigliate per trattare la cute delicata dei bambini.