Aspettare un bambino è un’esperienza unica, alla quale non si è mai preparate – anche se non si tratta del primo figlio: il corpo cambia, e la sua percezione varia a seconda dell’età.

Spesso ci si rivolge alle amiche, ai parenti, al web per avere consigli su come far procedere al meglio i nove mesi di gestazione, e qui scatta la paura del fake: cosa sarà vero e cosa non lo è? Quali sono i falsi miti da sfatare durante la gravidanza?

Ne abbiamo individuati 5 (tutti ugualmente importanti, così li abbiamo esaminati in ordine alfabetico).

Alimentazione

In gravidanza bisogna mangiare per due? Questa è la credenza più comune – e più falsa – che una futura mamma possa incontrare.

La verità è che non bisogna mangiare per due, ma mangiare due volte meglio, lo dicono i dietisti di riviste come Focus o Starbene: non è la quantità del cibo a contare, ma la sua qualità.

Via libera quindi a verdura, meglio se cotta, e frutta, ricche di vitamine, cereali come pasta e riso, ma anche farro e quinoa; bene il pesce, ricco di fosforo, ottimo stimolare lo sviluppo del bambino, avendo attenzione di evitare quelle specie a rischio mercurio, come lo sgombro o il pesce spada (soprattutto se si è amanti del sushi); limitare la carne a quella bianca, ben cotta con tecniche semplici come vapore, piastra o forno. I formaggi sono spesso un alimento dibattuto, perché descritti spesso come portatori di batteri come la Listeria o l’Escherichia Coli: l’importante è che siano formaggi pastorizzati, meglio se a pasta dura, e non ci sarà alcun pericolo.

Le bevande? Sì al caffè in quantità limitata, no assolutamente agli alcolici, che possono nuocere alla salute del bambino, limitare le bevande tanniche, come il tè – o i vini duri – troppo astringenti, che potrebbero causare problemi di stipsi.

Nessuna paura allora: si può tranquillamente andare a pranzo e a cena fuori, con l’accortezza di gustare cibi semplici e ben cotti, e di non esagerare con le quantità.

Animali

Gli animali, e in particolare i gatti, possono trasmettere malattie alla futura mamma? È falso: in realtà l’unico rischio è il contatto diretto con le feci dei gatti, che potrebbero trasmettere la toxoplasmosi, ma basta fare attenzione ed usare i normali guanti di gomma quando si puliscono le lettiere (o, meglio ancora, farsi aiutare dal futuro padre), e non ci sarà alcun problema. Anzi, un bambino che nascerà e crescerà con un animale in casa diventerà un adulto più equilibrato e consapevole.

Movimento

Guai a fare attività fisica: è la bufala più grande di sempre.

Il movimento e l’attività fisica in generale non solo sono concessi in gravidanza, ma sono anzi consigliati, perché aiutano la mamma a controllare la ritenzione idrica, a migliorare la circolazione sanguigna soprattutto agli arti inferiori, a controllare l’appetito e a seguire un’alimentazione normale senza aumentare troppo di peso.

È ovvio che è meglio orientarsi su delle attività più delicate: camminate, yoga, ginnastica dolce, tai-chi chuan, pilates (ma solo seguite da un istruttore qualificato), evitando gli sport violenti (niente judo per intenderci), per evitare traumi che potrebbero causare problemi al bambino.

Sesso

Ecco un altro mito da sfatare. Avere rapporti sessuali in gravidanza si può. Anzi, il sesso in gravidanza aiuta la coppia a stabilire quella confidenza con il pancione che porterà a un maggiore sviluppo del senso di paternità e di condivisione della maternità, come un evento vissuto consapevolmente da tutta la famiglia.

Si consiglia, ovviamente, la massima delicatezza e di evitare rapporti nell’ultimo trimestre.

Viaggi

Ma chi l’ha detto che in gravidanza non si può viaggiare? Ci si può tranquillamente godere la vacanza tanto desiderata senza remore, a patto di consultarsi con il proprio medico, che valuterà se è il caso di affrontare un viaggio in aereo; nessuna controindicazione per i viaggi in nave – a meno che non si soffra di mal di mare –  ma è chiaro che dopo la trentesima settimana di gestazione, viaggi e soggiorni lontano da casa andrebbero evitati per non rischiare di far nascere il bambino altrove.