La cura e l’attenzione per la salute svolgono un ruolo centrale in ogni fase della nostra vita, il loro valore probabilmente aumenta durante il periodo della gravidanza: infatti, non bisogna curarsi solo del benessere della mamma, ma anche di quello del bambino.

L’alimentazione ha un ruolo chiave nel periodo di gestazione; in generale, possiamo declinare le nostre scelte alimentari come metodo primario di prevenzione ed in certi casi cura per alcune patologie.

A tal proposito, è necessario porre sotto la lente d’ingrandimento l’alimentazione materna sia nella fase della gestazione, sia in quella dell’allattamento: insomma, il percorso imboccato non termina con il parto.

I miti da sfatare

In via preliminare, sfatiamo un mito ed abbattiamo un idolo: le donne in gravidanza non devono, né possono, mangiare per due. Lo stato interessante prevede però degli accorgimenti necessari per la salute del feto, parliamo di un equilibrio degli apporti nutrizionali e dei principi nutritivi basilari (proteine, vitamine, grassi, sali minerali, carboidrati), mantenendo l’apporto calorico tra le 1800 e le 2600 kilo calorie.

Il secondo mito da sfatare è l’assoluta libertà nel prendere peso. Nei primi tre mesi la mamma dovrebbe mantenere il suo peso ideale, per poi, durante tutti i nove mesi acquisire peso. La bilancia, dall’altro lato non deve spaventarvi, la gravidanza funziona così dall’alba dei tempi, rasserenatevi e state tranquille.

Valgono, in linea generale, le regole che già conoscete, di sicuro: bere due litri di acqua oligominerale naturale al giorno, consumare pasti regolari, quattro o cinque, masticare bene e lentamente.

Consigli alimentati

Ma esistono realmente cibi consigliati o necessari? Di converso, divieti assoluti e proibizioni di ferro? Bene, scopriamolo.

Cibi Consigliati

In primo luogo, i cibi devono essere freschi. Evitate prodotti a lunga conservazione e prediligete verdure e frutta di stagione, in modo che siano inalterati gli apporti di minerali e vitamine. Le carni devono, sempre, essere ben cotte. Abbondate col pesce (merluzzo, orata, branzini).

La dieta, come notate, deve essere povera di grassi, usate solo quelli di origine vegetale e condite il tutto con olio d’oliva. Bevete con moderazione il caffè (e la caffeina) e, se riuscite, passate al decaffeinato. Uova non più di due volte a settimana.

L’apporto di carboidrati è importante, si tratta di energia pura: scegliete pasta, pane e patate. Il loro apporto di amido si digerisce già a partire dalla bocca.

Cibi sconsigliati

Il nemico è la toxoplasmosi: evitate perciò carne cruda, pesce cruda, selvaggina, molluschi. La toxoplasmosi è una malattia parassitaria provocata dalla scarsa o mancata cottura dei cibi.

È quasi innocua per gli adulti, ma pericolosa per il bambino, anzi, i danni per il feto possono essere notevoli: malformazioni, aborto spontaneo.

A causare la malattia è, in senso letterale, l’ingestione del parassita. Questo spesso è dovuto a cibi contaminati dalle feci del gatto, soprattutto per quanto concerne le verdure e la frutta.

Se, logicamente, la frutta da albero non da problemi, dobbiamo fare attenzione a quella che cresce a contatto col terreno. Stessa valutazione per le verdure.

Sia frutta che verdura non sono banditi, come già accennato, ma vanno cotte oppure lavate in maniera più che accurata

Inoltre, evitate i cibi piccanti e, di imprescindibile importanza, mettete al bando l’alcool, senza remissione. Nemmeno un bicchierino. Non esiste gradazione ammessa in quanto il bambino non possiede gli enzimi per smaltire l’alcool. Questo arriva direttamente in circolo nel nostro e nel suo sangue, con la differenza che nel caso del feto, questo si accumula nei tessuti danneggiando gli organi, anche in maniera grave.

Amanti del sushi? Evitatelo, oppure prediligete le varianti cotte. Ma solo qualora siate sicura al cento per cento di provenienza e controlli. Per i salumi valgono gli stessi principi della carne. Sì ai cotti, no ai crudi.

Evitate anche zucchero e dolci, da consumare solo con moderazione, in modo da non provocare picchi glicemici. L’acqua del rubinetto, ovviamente potabile è concessa, ma solo se non filtrata perché non è opportuno eliminare i sali minerali dell’acqua.

Infine, prediligiamo i pesci di piccola taglia. Quelli di grande stazza, pesce spada o tonno, tendono ad accumulare mercurio. Dannoso e pericoloso in sé; evitate anche il pesce affumicato, questo potrebbe essere fonte di listeriosi, una malattia batterica trasmissibile al bambino al momento del parto, attraverso il contatto con la placenta. Per lo stesso motivo bandite uova crude e latte non pastorizzato.

In ultimo, precisiamo che una donna in gravidanza non è malata, è solo incinta: continuate ad alimentarvi come sempre, utilizzando questi piccoli accorgimenti.

Quando abbraccerete il vostro bambino in piena salute, ne sarà valsa la pena. In fondo, si tratta solo di qualche piccola rinuncia e di pochi sacrifici a tavola.