L’utero, in condizioni di normalità, è caratterizzato da una posizione antiversa rispetto a quella della cavità pelvica in cui si trova. In alcuni casi, però, l’utero assume una posizione retroversa, retroflessa o retroversoflessa. Per comprendere al meglio cosa comporta questa condizione e quali sono le conseguenze che possono manifestarsi sulla fertilità della donna è bene prima di tutto conoscere alcune importanti caratteristiche di questo organo.

Utero: caratteristiche e anatomia

L’utero è caratterizzato da almeno due parti e ciascuna di esse ha una struttura e delle funzioni differenti.

Queste zone sono:

  • corpo dell’utero: di ampie dimensioni, è collocato lungo la parte superiore;
  • collo dell’utero o cervice uterina: si trova lungo la parte inferiore, è caratterizzato da una forma incurvata ed è di dimensioni più piccole.

Oltre a queste parti si trovano le seguenti strutture:

  • istmo dell’utero: si tratta di una strozzatura che suddivide il corpo e il collo dell’utero;
  • fondo o base dell’utero: è collegato alla cavità uterina collocata al di sopra delle due tube di Falloppio ed è rivolto in avanti.

Posizione dell’utero: flessione e versione

Come abbiamo accennato, in situazioni normali, l’utero ha una posizione antiversa all’interno della cavità pelvica in cui è contenuto. Per comprendere in cosa consiste l’utero retroflesso è fondamentale avere un quadro chiaro delle caratteristiche dei lati dell’utero di una donna in età adulta.

  • Flessione: angolo che viene definito tra l’asse del corpo e l’asse della cervice dell’utero. Generalmente l’utero è in antiflessione, descrivendo un angolo acuto tra il corpo dell’utero e la cervice. In altre parole, l’utero è ripiegato su sé stesso.
  • Versione: si tratta dell’angolo che si trova tra il collo dell’utero e la vagina. Si parla di antiversione in situazioni ottimali, quando l’angolo tra gli assi è di circa 90°, mentre in retroversione è superiore ai 90°.

In alcuni casi l’utero può trovarsi in “atteggiamenti” diversi da quelli standard di antiflessione e antiversione. Si tratta il più delle volte di condizioni congenite, ma talvolta lo spostamento può essere la conseguenza di altre problematiche.

Si parla di utero retroflesso, quando l’organo è caratterizzato da un’inclinazione verso la schiena e non verso la zona addominale.

È, invece, detto utero retroverso, quando la vagina e il collo dell’utero sono caratterizzati da un angolo superiore ai 90°.

Può verificarsi anche una combinazione di entrambi i casi, con un utero in posizione retroversoflessa.

Sarà il ginecologo a individuare le caratteristiche dell’utero durante una normale visita ginecologica.

visita ginecologica

Utero retroflesso: cosa comporta

L’utero retroflesso può essere più facilmente soggetto a un prolasso uterino in seguito a un’aumentata pressione addominale.

Nella maggior parte dei casi, invece, la posizione dell’utero non comporta gravi conseguenze sulla fertilità della donna e solitamente non causa problemi in caso di gravidanza, in quanto si tratta di un organo avente una elevata flessibilità, pertanto può variare la sua forma e modificarsi. Con lo sviluppo del feto, l’utero tende, infatti, a cambiare posizione nei mesi della gestazione.

Utero retroflesso e utero retroverso sono delle condizioni piuttosto comuni e non devono destare particolare preoccupazione. Per qualsiasi dubbio, si consiglia di richiedere un consulto ginecologico. Controlli periodici sono sempre fondamentali per il benessere intimo della donna.

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