La sindrome da fatica cronica (o encefalomielite mialgica) è una patologia individuata solo in tempi recenti e difficile da diagnosticare. Comporta una continua ed eccessiva stanchezza e in alcuni casi può anche essere altamente invalidante, impedendo lo svolgimento delle normali attività quotidiane come mangiare, lavarsi o vestirsi. È più frequente nei soggetti in età compresa tra i 20 e i 40 anni, con una maggiore incidenza nelle donne.

Sindrome da fatica cronica: le possibili cause

Non sono ancora chiare le cause responsabili della sindrome da fatica cronica. In alcuni pazienti si manifesta a seguito di un’infezione come un’influenza intestinale, un raffreddore o dopo aver contratto la mononucleosi infettiva, ma anche dopo il Covid. In altri, invece, si presenta a seguito di un forte stress fisico ed emotivo (ad esempio, la dipartita di una persona cara).
Secondo alcune ricerche, pare che le donne in età compresa tra i 20 e i 40 anni siano i soggetti più colpiti, così come le persone in sovrappeso che conducono uno stile di vita molto sedentario.
La sindrome da fatica cronica interessa tutte le classi sociali e le etnie, può interessare anche membri appartenenti allo stesso nucleo familiare ma, ad oggi, non esistono prove della sua contagiosità né del fatto che possa essere trasmessa per via ereditaria.
Le principali cause attualmente rilevate pare siano:

    • possibili traumi infantili
    • stress psicofisico
    • malattie mentali
    • allergie (disturbi del sistema immunitario)
    • squilibri ormonali.

Sindrome da fatica cronica: i principali sintomi

L’intensità dei sintomi della sindrome da fatica cronica può variare in base alla causa scatenante del disturbo e al paziente.
Spesso la malattia non viene riconosciuta a livello sociale perché può essere facilmente confusa con altre patologie. In più, può manifestarsi in forma intermittente oppure facendo registrare un malessere continuo. Tra i primi campanelli d’allarme è facile distinguere la sensazione di forte stanchezza che si protrae anche dopo 24 ore a seguito di uno sforzo mentale o di un esercizio fisico molto intenso. Seguono:

  • mancanza di concentrazione
  • facilità a dimenticare le cose da fare, anche le più banali
  • sonnolenza anche dopo aver dormito tutta la notte
  • dolori muscolari ed articolari, non accompagnati da gonfiore e arrossamento
  • cefalea (talvolta anche più intensa del solito)
  • mal di gola
  • dolore localizzato ai linfonodi delle ascelle e del collo.

In alcuni casi, anche se meno frequentemente, è possibile registrare:

  • dolore agli occhi, vista offuscata e ipersensibilità alla luce
  • sudorazione notturna accompagnata da brividi
  • colon irritabile
  • febbriciattola
  • formicolii agli arti, intorpidimento, bruciore a mani e piedi
  • intolleranze ad alcuni alimenti, ai suoni, ai rumori e agli odori
  • sbalzi d’umore, irritabilità, ansia e attacchi di panico
  • svenimenti
  • vertigini e problemi a mantenere l’equilibrio.

Sulla base di questa sintomatologia, la sindrome da fatica cronica (se non adeguatamente diagnosticata e trattata) può sfociare in una profonda depressione e nell’isolamento sociale, rendendo difficoltose le relazioni professionali e quelle interpersonali.

Come diagnosticare la sindrome da fatica cronica

Diagnosticare la sindrome da fatica cronica non è così semplice e intuitivo, in quanto a differenza di altre patologie non è supportata da esami di laboratorio che possano accertarne la presenza. Esistono però delle linee guida che possono aiutare il medico curante ad accertare la malattia:

  • stanchezza cronica da almeno sei mesi
  • sensazione di affaticamento continua, non alleviata dal riposo

In più, gli Stati Uniti hanno sperimentato un approccio basato sui cosiddetti “criteri di Fukuda“.
Dopo un attento esame obiettivo del medico, seguito da analisi del sangue e delle urine per escludere la presenza di alcune patologie con sintomi simili, si passa alla valutazione di almeno 4 delle seguenti condizioni:

  • problemi di memoria e di concentrazione
  • stanchezza continua dopo 24 ore da uno sforzo mentale o fisico
  • dolori muscolari e articolari
  • sonnolenza anche dopo le canoniche 8 ore di riposo notturno
  • mal di gola
  • mal di testa
  • dolori ai linfonodi

Di recente, anche dal Canada sono pervenute ulteriori linee guida per definire e individuare la sindrome da fatica cronica. Ai sintomi già elencati si aggiungono:

  • palpitazioni e aritmie cardiache
  • pallore
  • nausea
  • tachicardia
  • pressione arteriosa bassa
  • respiro affannoso
  • disfunzione della vescica
  • alterazioni significative del peso
  • intolleranza agli ambienti troppo freddi o troppo caldi
  • sintomi simil-influenzali

Sindrome da fatica cronica: trattamenti utili

Non esiste una vera e propria cura per la sindrome da fatica cronica, tuttavia è possibile alleviare i sintomi provvedendo a modificare lo stile di vita, allontanando tutte le possibili fonti di stress, evitando eccessivi sforzi e praticando attività fisica.
È possibile, inoltre, ricorrere alla psicoterapia per la gestione delle emozioni, a farmaci a base di ibuprofene per contrastare i dolori articolari, muscolari, il mal di testa e agli antistaminici per controllare il prurito agli occhi e le allergie.