È un evento unico nella vita di ogni donna, un conto alla rovescia che si attende con entusiasmo, ma anche con un po’ di apprensione: il parto.

Affrontarlo non è sempre semplice, tra timori, paure e la scelta di come viverlo. Per esempio, si può optare per il parto in acqua, una realtà che da ormai 35 anni è considerata una valida soluzione al fine di vivere questo evento in maniera rilassata e con il minimo dolore.

Per alcuni medici non è contemplato, per altri viene considerato una moda passeggera, eppure sono sempre di più le donne che vogliono vivere quest’esperienza, portando le strutture ospedaliere ad adeguarsi la fine di offrire questa soluzione.

Ma come si esegue un parto in acqua? Quali sono i suoi pro e i contro?

Come si esegue il parto in acqua

Le parole stesse, parto in acqua, permettono di comprendere quale sia la caratteristica principale di questa realtà, ovvero la conclusione della gestazione in un liquido caldo come l’acqua.

Quindi il travaglio verrà eseguito all’interno di un’apposita piscina, con una grandezza di 70 cm di altezza e 1,50 cm di larghezza, riempita d’acqua a una temperatura di 37 gradi. La gestante può posizionarsi in diversi modi per trovare quella che sia più adatta alle sue esigenze: accovacciata, sulle ginocchia oppure galleggiando nell’acqua.

All’interno della vasca sarà possibile anche avere la compagnia del proprio partner, se richiesto. L’immersione in acqua può avvenire appena inizia il travaglio, e con una dilatazione della cervice dai 3 ai 5 cm. L’esperienza deve essere vissuta in piena libertà e in sicurezza per la mamma e il bambino, per questo l’ostetrica e il medico saranno sempre presenti, al di fuori della vasca, in tutte le fasi e nell’eventualità in cui vi fossero complicanze per richiedere una diversa tipologia di intervento.

Non vi è nessun timore per la salute del bambino, dato che l’inizio della sua respirazione avviene nel momento in cui percepisce di non essere più presente nel liquido amniotico e quindi quando esce dall’acqua.

Quali sono i vantaggi del parto in acqua

Ma quali sono i vantaggi di un parto in acqua? Perché si prende in considerazione di concludere la gestazione con questa procedura naturale?

Di seguito le motivazioni più rilevanti:

  • Assenza di anestesia: il primo aspetto da considerare è che il parto in acqua non prevede la necessità di intervenire con un’anestesia come l’epidurale.
  • Rilassamento dei muscoli: l’acqua calda è un elemento che in natura tende ad avere effetti benefici sul sistema nervoso e sui muscoli, portando a un rilassamento generale sia delle fibre muscolari che dell’eventuale tensione nervosa, inevitabile prima di un evento importante come il parto.
  • Aiuta la respirazione: dato il rilassamento muscolare si avrà anche una respirazione regolare e la capacità di controllare i muscoli necessari a rendere il parto più veloce.
  • Facilità dei movimenti: la spinta dell’acqua permette di ridurre il peso del corpo su gli arti e sulla schiena, inoltre grazie alla mancanza di limitazioni strutturali, come quelle di un lettino, la donna incinta potrà adottare qualunque posizione che rispetti al meglio la sua conformazione fisica.
  • Riduce i dolori: l’acqua calda favorisce la produzione di endorfine e ossitocina, diminuendo la percezione del dolore e rendendo la fase del parto più semplice.
  • Regolazione della pressione sanguigna: il galleggiamento in acqua calda permette di contribuire alla vasodilatazione e quindi migliora la circolazione del sangue, con una migliore contrazione dei muscoli preposti al parto.

Quali sono le controindicazioni del parto in acqua

Il parto in acqua prevede anche delle controindicazioni, ed è inoltre importante considerare che non sempre può essere eseguito:

  • Posizionamento del feto: nel caso in cui la posizione del bambino sia invertita, come nel parto podalico, uscendo dal feto con le gambine e il sedere, invece della testa, non sarà possibile effettuare il parto in acqua poiché pericoloso.
  • Parto gemellare: altra condizione in cui si sconsiglia il parto naturale in acqua è quello in cui si è in presenza di un parto gemellare.
  • Situazione medica di pericolo: sono escluse tutte quelle condizioni in cui ci può essere un pericolo per il bambino e la madre, come un parto prematuro o tardivo.
  • Presenza di malattie infettive: viene escluso questa tipologia di parto nel caso in cui si è in presenza di malattie infettive o di possibili contagi dovuti a tagli o danni fisici.
  • Fattori psicologici: durante il parto, l’acqua cambierà colore data la presenza di sangue ed eventuali residui organici che spesso possono spingere la paziente, oppure il partner, a scegliere una diversa tipologia di conclusione della gestazione.
  • Difficoltà con l’acqua: infine, si deve considerare la situazione emotiva, ad esempio nel caso in cui vi siano soggetti che hanno timore dell’acqua e quindi non apprezzano di vivere un’esperienza fantastica come il parto immersi in questo liquido.